Italia:Strane coincidenze di persecuzioni proibizioniste, solidarietà alle compagne e ai compagni del CSOA GABRIO e ai due attivisti di Free Weed.

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Strane coincidenze di persecuzioni proibizioniste, solidarietà alle compagne e ai compagni del CSOA GABRIO e ai due attivisti di Free Weed. appl3 Apprendiamo dal comunicato sul sito di Free Weed una incredibile ed inquietante notizia (http://freeweed.it/accusati-di-detenzione-oltre-limiti-consentiti-lassurdita-dellarresto-dei-nostri-attivisti/ ), la sera del 20 agosto due loro attivisti che avevano fatto un banchetto informativo all’Evento Root Rock Reggae Festival di Roviano, “sono stati fermati da una volante appena fuori dall’area dell’evento. Alla domanda classica se avessero stupefacenti hanno risposto negativamente, ma si è proceduti alla perquisizione personale ugualmente, per controllo, non trovando alcunchè. A quel punto si è proceduto con la richiesta di esami delle urine, senza alcuna motivazione provata. Alla ammissione, dietro la minaccia dell’eventuale esame medico, di aver “ogni tanto fatto uso di cannabis nella settimana in corso” e quindi di un probabile falso positivo, si è proceduto però alla perquisizione casalinga sulla base della regola del legittimo sospetto (che riguarda droghe, terrorismo ed armi)”. Ora, premesso che, anche se non è normale, purtroppo non ci stupiamo più delle perquisizioni casalinghe a chi in strada è trovato con una cannetta in tasca, anche se questa pratica non va certo nella direzione del contrasto al narcotraffico; visto che mai un solo narcotrafficante è stato individuato in questa maniera, mentre ciò è indubbiamente una evidente prova della persecuzione nei confronti degli utilizzatori di sostanze illecite. Ma l’elemento grave ed inquietante è che a queste due persone, non hanno trovato nulla addosso, come se con la scusa del proibizionismo, si portasse sempre oltre il limite del restringimento delle libertà personali e della democrazia stessa. Li hanno probabilmente aspettati fuori dopo averli notati prima mentre distribuivano materiali informativi antiproibizionisti e solo per il possesso di volantini gli hanno poi perquisito casa, trasferendoli a Roma da Roviano, a decine di kilometri. Quindi, essere antiproibizionisti, sarebbe quanto basta per procedere ad una perquisizione per “legittimo sospetto” oppure, in questa ferragostana caccia alle streghe, il solo fare attività antiproibizionista, diventa reato di opinione alla faccia di quanto enunciato nella costituzione che garantirebbe l’esercizio della libera e pacifica espressione delle proprie opinioni? Dal sito della pagina torinese di repubblica.it ( http://bit.ly/29PO6qo), apprendiamo che la sindaca Chiara Appendino, “..ha scritto sul suo programma di governo: attraverso l’«utilizzo – si legge a pagina 54 del documento – di un applicativo informatico dove i cittadini possono documentare, anche in forma anonima l’attività illecita..”. In pratica attenti se vi capitasse di passare per Torino a non farvi fotografare mentre passate una caramella o una conchiglietta ad un amico, costoro hanno in mente di utilizzare “..Una app contro il “..micro-spaccio”, insomma, con la quale ciascuno potrà fotografare il pusher sotto casa e inviare la segnalazione direttamente alle forze dell’ordine. In questo modo il controllo del territorio sarà esteso e, anche sotto la protezione dell’anonimato, come viene specificato nel documento programmatico che la prossima settimana passerà al vaglio del Consiglio comunale, chiunque potrà trasformarsi in una sorta di “poliziotto” a caccia di reati nel quartiere in cui vive..”. Dubitiamo fortemente che ciò possa contrastare il grosso traffico perché dubitiamo che container di sostanze illecite possano essere fotografati mentre passano da mano in mano, anche per oggettivi limiti di capienza, poi chi può dire senza ombra di dubbio, di essere certo di cosa sia ciò che si passa da mano a mano con una semplice foto da lontano? Non dubitiamo invece, che magari questa applicazione potrebbe anche essere utile per vendicarsi del vicino antipatico, del concorrente in affari o in amore, mettendolo alla berlina, semplicemente e senza riscontri, inviando anonimamente le sue foto mentre passa un piccolissimo oggetto ad un’altra persona o lo riceve. Pensiamo a quanti pischelli potrebbero usare questo mezzo in sostituzione del cyberbullismo per incastrare le loro vittime mentre passano 50 centesimi a un compagno di classe per una merendina al distributore automatico della scuola e magari sono pure entrambi minorenni, costringendoli alla distruttiva condizione, pur senza colpe, di doversi giustificare con i propri genitori per tentare di smontare montature dettate da antipatie persecutorie. Ma poi le denunce anonime sono ufficialmente ammesse nel nostro ordinamento da parte di singoli cittadini non incaricati della attività di “informatori sotto copertura” dagli inquirenti? Nuovamente ci chiediamo, tutto ciò sarà compatibile con le libertà e i diritti personali previsti dalla costituzione? Pochi giorni fa, il 18 agosto, il CSOA GABRIO di Torino e stato al centro di una bizarra operazione antidroga, che con ingente impiego di uomini e mezzi, dopo avere occupato militarmente e isolato il quartiere dove sorge il centro sociale, ha portato al ritrovamento e al sequestro al suo interno di piante di cannabis, neanche stessero dando l’ assalto alla sezione italiana in trasferta del “Cartello di Medellin” o alla cupola del narcotraffico della ndrangheta in Aspromonte. https://gabrio.noblogs.org/post/2016/08/18/proibizionismo-dagosto-di-laboratori-della-droga-e-muri-sfondati/ Sono anni che che il C.S.O.A. GABRIO di Torino pratica il diritto all’autoproduzione della cannabis celebrando le feste della semina in primavera e del raccolto in autunno. Nelle feste del raccolto si condivide ciò che si è coltivato ovviamente, in un’ ottica di condivisione lontano dalle logiche del mercato e soprattutto da quelle del mercato nero, al quale vorrebbe costringerci il proibizionismo. Ci tornano in mente altri episodi, la 49/06, meglio tristemente nota come la Fini Giovanardi, fu varata all’ interno del decreto per le olimpiadi di Torino il 21febbraio 2006 e pubblicata in gazzetta ufficiale il 27 dello stesso mese. Il 25 maggio 2006 il centro sociale Livello 57 di Bologna fu vittima di un eclatante blitz antidroga che mesi dopo si rivelò essere una ridicola montatura che si sciolse come neve al sole, ma questo non impedì di sgomberarlo il 25 luglio sempre del 2006. IL LIVELLO 57 fu una storica, vitale e importantissima realtà dell’ antiproibizionismo italiano, una preziosa e inesauribile miniera di saperi, conoscenze e pratiche di riduzione del danno applicate sul campo. La punta di diamante dell’ antiproibizionismo italiano, organizzò ben 10 storiche edizioni della STREET RAVE PARADE, seminari con illustri ospiti internazionali e molto altro ancora difficilmente sintetizzabile in poche righe. Come il Livello 57 che si batteva contro la Fini-Giovanardi, così anche il CSOA GABRIO che da anni rivendica e pratica il diritto all’autoltivazione è di fatto un ostacolo lungo la marcia della nuova legge proibizionista dell’intergruppo finalizzata al MONOPOLIO TOTALE. Altra coincidenza, il sindaco di Torino è del M5S, una delle formazioni che più sta sostenendo il MONOPOLIO TOTALE celato nella PL dell’intergruppo, spacciato per la finta LEGALIZZAZIONE (http://www.millionmarijuanamarch.info/2-non-categorizzato/68-intervista-al-giurista-giovanni-russo-spena.html ). Solidarietà incondizionata alle compagne e ai compagni del CSOA GABRIO e ai due attivisti di Free Weed. Basta con questa parodia della fallimentare e ridicola “guerra alla droga” che, ben lontano dal colpire il narcotraffico mafioso, si concretizza con le persecuzioni di chi utilizza sostanze e degli oppositori del proibizionismo nel tentativo di ridurre al silenzio la dissidenza, con il solo risultato di proteggere il Monopolio della importazione, produzione e distribuzione delle sostanze illecite, ora affidato in esclusiva alle organizzazioni criminali, in attesa di spartire con esse il redditizio mercato con la creazione del nuovo STATOMAFIAPOLIO. Mercato che solo per la cannabis è valutato dallo stesso intergruppo in circa 8 miliardi di euro annui. Se avessero voluto veramente sottrarre alle mafie, la fetta di mercato rappresentata dalla cannabis, avrebbero scelto un’ altra via non speculativa, come abbiamo illustrato in un recente articolo: http://www.millionmarijuanamarch.info/2-non-categorizzato/66-valore-economico-della-cannabis-legale.html. Di seguito il comunicato di solidarietà al CSOA GABRIO pubblicato su Facebook appena si è diffusa la notizia di questa ennesima provocazione alla pagina Facebook MMM: https://www.facebook.com/MMMItalia/posts/1136579619714688 425319486 63710 18 agosto 2016 Solidarietà alle compagne e ai compagni del CSOA GABRIO. Sono anni che che il C.S.O.A. GABRIO di Torino pratica il diritto all’autoproduzione della cannabis celebrando le feste della semina in primavera e del raccolto in autunno. Nelle feste del raccolto si condivide ciò che si è coltivato ovviamente, in un’ ottica di condivisione lontano dalle logiche del mercato e soprattutto da quelle del mercato nero, al quale vorrebbe costringerci il proibizionismo. Nel comunicato del CSOA GABRIO si legge “..Siamo consapevoli che praticare coerentemente l’antiproibizionismo significa disobbedire a leggi ingiuste così come sappiamo che tale pratica può portare ad affrontare forme di repressione come quella adottata questa mattina dal reparto mobile della questura di Torino con l’avallo della procura. Siamo d’altronde sicuri che l’autoproduzione sia l’unico sistema per scardinare il sistema delle narcomafie da un lato e del controllo sociale oscurantista dall’altro. L’autoproduzione è condivisione, non spaccio..”, al link: https://gabrio.noblogs.org/post/2016/08/18/proibizionismo-dagosto-di-laboratori-della-droga-e-muri-sfondati/ . Guarda caso proprio ora, approfittando del fatto che in agosto il centro sociale è sguarnito, mentre stanno preparando il MONOPOLIO TOTALE senza possibilità di autocoltivazione con la famosa PL dell’intergruppo, scatenano una imponente operazione di polizia per scoprire la famosa acqua calda. Il centro sociale di Torino ha sempre praticato e rivendicato l’ AUTOCOLTIVAZIONE COME UNICA SOLUZIONE. NON A CASO anche il CSOA GABRIO è tra le moltissime realtà che il 3 marzo 2016, presero posizione contro la famosa PL dell’intergruppo per il MONOPOLIO TOTALE spacciata per (finta) LEGALIZZAZIONE. Vedi le firme sotto al documento del 3 marzo 2016 al link: http://www.millionmarijuanamarch.info/2-non-categorizzato/50-cannabis-legale-ma-a-quale-prezzo.html . Alle compagne e ai compagni del CSOA GABRIO va tutta la nostra solidarietà e questo ennesimo attacco dimostra che c’è chi teme le nostre comuni battaglie contro il proibizionismo che, ora affida in esclusiva il MONOPOLIO della produzione, importazione e distribuzione alle mafie, in attesa della spartizione del mercato con il nuovo STATOMAFIAPOLIO che tentano di costruire , ancora una volta negandoci il diritto a coltivare le nostre piante, per costringerci ad acquistare da loro. Ci e vi terremo informati/e sugli sviluppi che seguiremo. Million Marijuana March ( Italia). rise up

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